"Il laboratorio dei talenti"

Nel film Piace a troppi del 1956, diretto da Roger Vadim, Brigitte Bardot è una donna particolarmente affascinante, corteggiata da tutti gli uomini di Saint Tropez. La trama si snoda poi con vicende amorose, ma a rimanere nell’immaginario del pubblico è soprattutto la bellezza disarmante dell’attrice francese, che con il suo charme ha influenzato intere generazioni.

 

Nel mondo della moda, in particolare, il suo stile è diventato iconico al punto da orientare le scelte stilistiche di molti designer. Una di questi è Manuela Mariotti, direttrice creativa di Seafarer, che ha portato nelle collezioni del brand tutto l’estro di quegli anni. “I Sixties sono un’epoca che mi ha sempre rappresentato nella moda, un punto di svolta per il linguaggio del lusso che ha introdotto nuovi canoni estetici”, racconta. Così è stato per la proposta autunno-inverno 2021, che ha portato in scena un guardaroba semplice e raffinato, espressione di eleganza quotidiana: camicie militari, pantaloni denim a zampa, cardigan della marina con intrecci in maglia, tutto si ispira ai codici degli anni Sessanta con capi che ricordano l’abbigliamento di personaggi celebri come Marlon Brando, James Dean e Robert Redford nel film Gli spericolati.

 

Ispirazione che per lo storico brand americano, nato a Brooklyn nel 1896 all’interno di una piccola sartoria, si è tradotta anche nella scelta cromatica con una palette che ha visto primeggiare il blue navy, il bianco e il rosso, sviluppati su tessuti e filati pregiati quali cashmere, lane vergini, alpaca e cotoni trattati. Ma i Sessanta sono stati anche il decennio delle grandi contestazioni, in cui a trionfare era lo stile androgino. “Rimanendo fedeli all’ispirazione di partenza, nella collezione estiva il tema chiave è la libertà di espressione, dalla Costa azzurra a Marrakesh, in una sorta di viaggio emozionale di coppia che va dallo stile hippie a quello più elegante”.

 

Nella proposta donna, ispirata alla Costa Azzurra e alle fotografie dell’arti- sta Slim Aarons, è chiara l’influenza degli anni ’60 e ’70 nelle forme dei colletti e nei completi colorati abbinati a dettagli marine, codice distintivo del marchio Seafarer. Proseguendo il viaggio e arrivando in Marocco, invece, la collezione si fa portavoce di uno stile di vita più libero, prendendo spunto dalle foto degli anni ’70 di Marrakesh raffiguranti camicie lunghe, abiti jacquard e stampe psichedeliche. L’avventura della donna termina nelle dune del deserto con capi che si tingono dei colori della terra, abbinati a ricami realizzati minuziosamente da artigiane italiane. La ricerca dei tessuti, da sempre grande passione di Manuela, e le forme essenziali giocano poi un ruolo fondamentale nella proposta per la prima- vera-estate 2022. La stessa ricercatezza si ritrova nella palette colori: si passa dalle tonalità pastel- lo come il rosa, l’azzurro e il verde mela a colori più naturali in completi sabbia, giacche tabacco e pantaloni khaki.

 

Uno stile più lineare e urbano caratterizza invece la proposta uomo con pezzi che diventano quasi intercambiabili. Dopo la vendita nel 2010 di Dondup al fondo di private equity L Catterton, da marzo 2017 Manuela si è dedicata a nuovi interessi personali. Negli ultimi quattro anni ha condotto viaggi d’ispirazione e ricerche personali per ampliare la sua conoscenza, dal mondo dell’arte al design. Fino a quando, dopo aver assunto a maggio 2021 la direzione creativa di Seafarer, ha deciso di laciare un nuovo progetto creativo che la vede al timone: Academy. Creato a luglio 2019 a Fossombrone, nel marchigiano, il progetto è stato frutto dell’intesa di Massimo Berloni nel ruolo di presidente, Manuela come socio e direttore creativo, Franco Stocchi come socio fondatore ed Enrico Catani come amministratore unico. Sviluppato come progetto imprenditoriale e tradotto poi in hub sperimentale, Academy è nato con il desiderio di sviluppare iniziative legate al mondo fashion e lifestyle, coinvolgendo talenti emergenti, giovani artisti e designer.

 

Academy vuole infatti potenziare idee e realizzare progetti che inter- pretino la conoscenza dei fondatori, con un nuovo linguaggio che dia voce ai giovani e si adatti alle loro esigenze. “Quando sono uscita da Dondup avevo il sogno di creare una casa creativa di menti brillanti: una famiglia dove sperimentare”. Intanto, la società, che nel lungo termine prevede di realizzare una serie di progetti autonomi sul mercato italiano e internazionale, sta procedendo alle prime selezioni e ha già ricevuto numerose proposte, non solo in ambito moda. Il primo progetto a prendere forma è stato all’inizio proprio Seaferer, oggi di nuovo alla ribalta con un’identità rinnovata, presentando un’immagine che mantiene radici e sensibilità estetica del mondo francese ma capace di interpretare il momento storico attuale con una contaminazione moderna e contemporanea.